Ricerca di senso 2005-1

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Editoriale

Il futuro della ricerca di senso nella prospettiva dello psichiatra austriaco Viktor E. Frankl, padre della logoterapia e analisi esistenziale, si presenta indubbiamente ricco di prospettive. Basta dare uno sguardo alla bibliografia ormai sterminata che, a cura di Franz Vesely e di chi scrive, viene sistematicamente pubblicata sul sito www.logotherapy.univie.ac.at con aggiornamenti in tutte le lingue per rendersi conto come in ogni parte del mondo ricercatori, psicoterapeuti, psicologi, educatori, operatori sociali, pastoralisti, filosofi, formatori di varie categorie di persone attingono a piene mani al pensiero di Frankl, lo approfondiscono nelle sue molteplici sfaccettature e lo traducono operativamente nei rispettivi campi di interesse.
Il processo di attualizzazione si sta intensificando all’avvicinarsi della ricorrenza centenaria della nascita del grande maestro. Nato il 26 marzo 1905 a Vienna-Leopoldstadt da Gabriel Frankl ed Elsa Lion, Viktor Emil Frankl manifestò interesse fin dagli anni della giovinezza per la filosofia naturalistica di Wilhelm Ostwald e la psicologia sperimentale di Gustav Fechner. Entrato ben presto in contatto epistolare con Sigmund Freud, accolse con sorpresa e intima soddisfazione dal fondatore della psicoanalisi la comunicazione che il breve manoscritto che gli aveva inviato sulla mimica dell’affermazione e della negazione era stato da lui apprezzato e inoltrato all’Internationale Zeitschrift für Psychoanalyse. In effetti la pubblicazione ebbe luogo nel giro di pochi mesi, nel 1924, quando Frankl aveva appena 19 anni.

In quanto membro della Società di Psicologia Individuale di Alfred Adler, Frankl ad appena 22 anni si attivò perché a Vienna, e successivamente in altre città, venissero aperti dei Centri privati di consulenza per giovani in difficoltà, e arricchì la sua formazione accademica con un’esperienza quanto mai ampia e profonda, a contatto con migliaia di situazioni esistenziali, dalle crisi familiari agli insuccessi scolastici, dai disturbi della sessualità alle conseguenze di una sempre più preoccupante disoccupazione, individuandone come elemento comune un senso di disagio interiore che ben presto definì come “vuoto esistenziale”, conseguenza della frustrazione di quella che, nel corso degli anni, descrisse come “volontà di significato”.

La nascita della logoterapia e analisi esistenziale, avvenuta nelle corsie soprattutto del Rothschildspital, trovò poi una tragica e robusta conferma nei tre anni che Frankl trascorse in quattro lager nazisti dal 1942 al 1945: Theresienstadt, Auschwitz, Kaufering III e Türkheim, da cui uscì il 27 aprile 1945 con la sola nuda esistenza e la mai persa consapevolezza di avere un compito nella vita da portare a termine, quello cioè di proclamare sempre e dappertutto l’inalienabile dignità della persona umana, in qualunque condizione essa venga vissuta, e la necessaria conseguenza che occorre fare di tutto perché ciascuno si confronti con la responsabilità di rispondere con coerenza e a fronte alta alle domande e alle sfide, non sempre facili, che la vita pone quotidianamente.

Ed è proprio in una prospettiva di responsabilità e di consapevolezza che Frankl ha affidato a un gruppo ben formato e ben qualificato di logoterapeuti italiani il compito di continuare ad approfondire la sua teoria e di verificarne l’applicabilità nelle più diverse situazioni della vita che l’Associazione di Logoterapia e Analisi Esistenziale Frankliana (A.L.Æ.F.) ha previsto per il 2005 una serie di attività culturali di ampio respiro. Punto di partenza sarà il seminario di studio che avrà luogo a Roma il pomeriggio del 4 marzo su “Coppia, mass media e ricerca di senso”. Ad esso farà seguito il convegno “La sfida del significato. Viktor E. Frankl a 100 anni dalla nascita”, che sarà celebrato nella sede dell’Università Salesiana di Roma il 23 aprile. Il 20 maggio sarà la volta, anch’esso a Roma, del seminario di studio su “Benessere, felicità e ricerca di senso”. A settembre, infine, partirà un corso superiore di aggiornamento su “Il disagio relazionale nella scuola. Un approccio di logoterapia integrata”, il cui programma prevede 10 intensi incontri formativi (sabato dalle 9 alle 18, domenica dalle 9 alle 13).

Non mancheranno articoli sulle più significative riviste scientifiche e culturali italiane, come pure su settimanali, quotidiani, reti radiofoniche e televisive, mentre in via di progettazione ci sono cicli di conferenze, presentazioni di libri, dibattiti presso istituzioni universitarie e centri internazionali di formazione.
Nel frattempo, a titolo sia personale che come Presidente dell’A.L.Æ.F., dopo aver già relazionato a un Congesso internazionale, svoltosi all’Università polacca di Lublin il 3 e 4 dicembre 2004, e a una giornata di studio, organizzata a München dalla Katholische Akademie in Bayern il 29 gennaio 2005, entrambi dedicati a Frankl, prenderò parte ai lavori del Congresso internazionale di logoterapia che avrà luogo nell’Austria Center di Vienna dal 1° al 3 aprile sul tema “Der Wille zum Sinn”, durante il quale sarà presentato il primo volume dell’Opera omnia di Frankl che, assieme ad Alexander Batthyány e Karlheinz Biller, sto curando presso l’editore viennese Böhlau. Il 2 e 3 giugno aprirò a Città del Messico i lavori del III Congresso messicano di logoterapia, mentre il 23, 24 e 25 giugno parlerò al Congresso latinoamericano di logoterapia che avrà luogo a Buenos Aires.

È evidente che non mancano le possibilità di allargare gli orizzonti del pensiero e della pratica frankliana in una prospettiva interculturale di ampio respiro. E la rivista “Ricerca di senso Analisi esistenziale e logoterapia frankliana”, che sta uscendo con regolarità esemplare grazie agli ottimi collaboratori e allo staff redazionale dell’Editrice Erickson, costituisce proprio lo strumento più qualificato per quell’indispensabile opera di mediazione formativa di cui si avverte sempre più l’esigenza, in un momento storico che vede messa in crisi la persona nella molteplicità della sue dimensioni e vede incombere il rischio di un riduzionismo non solo, o non tanto, biologico o sociologico, ma soprattutto psicologico, antropologico ed esistenziale.

Approfondimenti

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