Ricerca di senso 2008-3

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Editoriale

Per ricordare ai posteri il contributo scientifico, oltre che profondamente umano, di Frankl e della sua logoterapia e analisi esistenziale il Comune di Vienna ha deciso, a partire dal 2000, di assegnare annualmente un premio a chi in varie parti del mondo costituisce un punto di riferimento sicuro nella formazione di psicologi e psicoterapeuti a orientamento umanistico-esistenziale e riconosce nelle opere di Frankl, oltre che nella sua straordinaria testimonianza personale, una base altamente qualificata per attivare iniziative rivolte a educatori, insegnanti, medici, sociologi, filosofi, teologi e quanti hanno a cuore la salute fisica e psichica propria e degli altri.
Il primo a ricevere il premio nel 2000 fu Kazimierz Popielski, docente all’Università polacca di Lublin, nel 2001 toccò a Elisabeth Lukas, già allieva di Frankl a Vienna e fondatrice di centri di consulenza in Germania, nel 2002 fu la volta di Eugenio Fizzotti, allievo anch’egli di Frankl a Vienna e presidente dell’Associazione di Logoterapia e Analisi Esistenziale Frankliana, traduttore di quasi tutte le opere dello psichiatra viennese in lingua italiana e autore di numerose e apprezzate opere scientifiche sulla logoterapia e analisi esistenziale. Nel 2003 il premio fu assegnato a David Guttmann dell’Università di Haifa, nel 2004 sia all’argentino Gerónimo Acevedo, tra i massimi esponenti del pensiero e della pratica logoterapeutica in America Latina, e sia allo psichiatra Jürgen Kriz, dell’Università di Osnabrück, nel 2005 a Giosch Albrecht, affermato logoterapeuta svizzero, nel 2006 al giapponese Katsutaro Nagata e nel 2007 al noto psicologo viennese Eugen T. Gendlin.
Con felice intuizione i membri della commissione, che individua anche i destinatari di borse di studio per le attività di ricerca svolte sempre nell’ambito della logoterapia e analisi esistenziale di Frankl, decisero di assegnare annualmente un premio ad honorem a un personaggio che, pur se talvolta al di fuori dell’ambito accademico, offra una testimonianza di alto profilo umanitario con ricadute notevoli a livello educativo, sociale, politico e pastorale, oltre che scientifico. Nel 2000 fu scelto il fisico viennese Heinz von Förster, nel 2001 il noto psicoterapeuta Paul Watzlawick, nel 2002 il cardinale Franz König, arcivescovo di Vienna dal 1956 al 1984, nel 2003 l’inglese Cicely Saunders, fondatrice di ospizi per malati inguaribili, nel 2004 mons. Erwin Kräutler, vescovo della diocesi brasiliana di Xingu, in Amazzonia, nel 2005 il chirurgo e traumatologo viennese Johannes Poigenfürst, nel 2006 la slovena Cecily Corti, particolarmente impegnata nell’assistenza ai senza fissa dimora.
Nel 2007 la scelta è caduta sul cardinale Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa, in Honduras, attuale Presidente della Caritas internazionale, noto per il suo sistematico impegno a favore della riduzione del debito estero nei paesi poveri del terzo mondo, già segretario generale prima e presidente poi del Celam, il Consiglio che riunisce tutti i vescovi dell’America Latina.
A ulteriore giustificazione per la scelta fatta, la Commissione viennese del premio Viktor E. Frankl ha ricordato che il Cardinale Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga nei primi anni ’70, mentre a Roma si specializzava in teologia morale presso l’Alfonsianum, frequentò un corso di formazione in psicologia clinica e psicoterapia presso l’International Circle of Personation and Psychotherapy di Innsbruck, ideato e diretto da prof. Andreas Resch, direttore dell’Institut für Grenzgebiete der Wissenschaft. Fu allora che il giovane salesiano Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga, che era stato ordinato sacerdote il 28 giugno 1970 in Guatemala, venne a contatto con la logoterapia e analisi esistenziale di Viktor E. Frankl, da lui considerata «un’autentica rivoluzione copernicana, che rompe gli schemi del conformismo e del fatalismo: il riconoscimento che la libertà non sta nel fare ciò che si vuole, ma nel volere ciò che si deve fare».
Con la passione educativa che lo ha sempre caratterizzato, e grazie alle sue straordinarie capacità musicali e alle sue competenze in campo sia scientifico che teologico, Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga ha sempre lavorato per i giovani e la sua parola per uno stile di vita caratterizzato dalla solidarietà e dal rispetto dei diritti umani si è spesso tradotta in denuncia aperta e coraggiosa contro i rischi della globalizzazione e del consumismo, così come contro la corruzione politica, il narcotraffico, la criminalità serpeggiante.
In nessuna parte del mondo è rimasto inascoltato il suo grido di aiuto e tantissime sono le iniziative massicce e generose sorte non solo in nazioni e zone ricche del mondo ma anche in regioni anch’esse attraversate dalla povertà e dalla criminalità.
Alla scuola di Frankl il cardinale Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga ha potuto verificare che è possibile sempre e dappertutto, in qualunque condizione disumana ci si trovi, non solo fare appello alla «forza di resistenza dello spirito», ma principalmente individuare la vita come un compito che non lascia indifferenti, provoca a prendere posizione, stimola a individuare strategie nuove per consentire a tutti di vivere con dignità e pienezza la loro straordinaria avventura umana.
Eugenio Fizzotti

Approfondimenti

Viktor E. Frankl
Storie cliniche per imparare a praticare la logoterapia
Frammenti da quattro interventi
La trascrizione degli stralci di quattro interventi clinici effettuati da Frankl con un’introduzione e una conclusione di G. Kaczanowski testimonia che effettivamente l’approccio logoterapeutico può guidare a uscire fuori dalla stagnazione e ad aprire nuovi orizzonti non solo nella terapia ma anche nell’igiene mentale. Il testo è apparso con il titolo Fragments from the logotherapeutic treatment of four cases. With an Introduction and Epilogue by G. Kaczanowski. In A. Burton (a cura di), Modern psychotherapeutic practice, Science and Behavior Books, Palo Alto, CA., 1965, pp. 361-379. La traduzione italiana è stata condotta da Eugenio Fizzotti.

Daniele Bruzzone
Dal logo-terapeuta al logo-educatore
Perché la logoterapia non è soltanto terapia
Il logoterapeuta-educatore ha la funzione di fare in modo che il suo interlocutore acquisti consapevolezza di sé, fiducia nelle proprie possibilità, coscienza della propria responsabilità, conducendolo alle soglie della scelta e lasciando poi che sia lui a decidere quale via seguire e a camminare con le sue gambe. Per fare ciò dev’essere a sua volta consapevole e responsabile, deve saper scegliere e saper camminare con le sue gambe. Dev’essere, insomma, un testimone di come si sta al mondo, per aiutare gli altri a starci con senso.

Mario Cimosa
La ricerca del «senso» nell’antico testamento
Una lettura attenta dell’Antico Testamento fa emergere chiara un’impostazione antropologica di Dio, che lo vede come un Dio «storico», un Dio «incomparabile», un Dio «che parla», un Dio «che ama», un Dio «che è amore», un Dio che vuole essere amato «nel prossimo». Ne segue che l’esperienza religiosa non può essere che la comunione di amore, l’unione eterna dell’uomo con Dio e di Dio con l’uomo in Gesù Cristo. Il testo ripropone l’intervento fatto al Congresso «Ri-cercatori di senso», celebratosi a Roma dal 26 al 28 ottobre 2007 per ricordare Frankl nel decennale della morte.
Domenico Bellantoni
L’eutanasia tra ricerca di senso e situazioni limite
Riflessione psicologica alla luce dell’analisi esistenziale di Viktor E. Frankl
Le problematiche antropologiche, pedagogiche e sociali dell’attuale dibattito sull’eutanasia invitano a interagire con decisione con il clima culturale, al fine di promuovere a livello macroscopico una visione di uomo rispettosa delle proprie ricchezze e capace di aiutare la persona ad «autoconfigurarsi» così da poter affrontare, quando sarà — e lo sarà in un modo o nell’altro per tutti —, il più efficacemente e umanamente possibile la questione della morte e della sofferenza.
Jorge Olaechea C.
Rudolf Allers e l’approccio comprensivo alla persona
Una relazione sia terapeutica che educativa per essere robusta ed efficace richiede alla base una visione antropologica di ampio respiro. Particolarmente significativa in tale prospettiva è la riflessione dello psichiatra e filosofo viennese Rudolf Allers, di cui Frankl fu amico e collaboratore negli anni della gioventù. Grazie a ricerche sperimentali ampiamente apprezzate per il loro valore scientifico Allers ha offerto un contributo ancora da riscoprire nella sua profondità.

Esperienze

Federico Chiarugi
L’altra faccia della medaglia: competere per vivere?
Nuove vie e nuovi sogni per continuare a vivere
Una tragedia inaspettata si è abbattuta sul mondo della Ginnastica azzurra. Federico Chiarugi, colpito da un attacco cardiaco nella serata di domenica 22 giugno 2008, è spirato due giorni dopo, circondato dall’affetto dei genitori Umberto e Mariella e dei tanti amici che non lo avevano mai abbandonato. Federico partecipò al Congresso internazionale «Ri-cercatori di senso», svoltosi dal 26 al 28 ottobre 2007 all’Università salesiana di Roma, e tenne un seguitissimo e applauditissimo intervento il cui testo viene ora pubblicato come segno ulteriore di stima e di affetto.
Paola Giovetti
Scrivendo un libro su Viktor Frankl
Il racconto di un’esistenza ricchissima, esaltante e densa di eventi
La stesura di una straordinaria biografia di Viktor E. Frankl è stata resa possibile dall’incontro con quanti l’hanno conosciuto personalmente, ne condividono il pensiero e le prospettive educative e cliniche, testimoniano la sua eccezionale capacità di relazionarsi in forma semplice ma profonda, confermano la validità di una proposta che sta conquistando il mondo scientifico per aiutare a dire di sì alla vita, sempre e comunque.

Alessandro Iannini
Disagio psicologico in adolescenza e ricerca di senso
L’esperienza del Centro di consulenza psicopedagogica SOS Ascolto Giovani al Borgo Ragazzi Don Bosco
Le crisi adolescenziali scatenano negli adulti un senso di smarrimento. L’esperienza di un Centro di consulenza psicopedagogica, alla cui base c’è l’impianto teorico della logoterapia e analisi esistenziale di Frankl, testimonia che occorre lavorare non solo con gli adolescenti, ma con gli adulti. Se essi, infatti, riprendono a credere e a sperare nella vita e nel futuro, i figli potranno sognare e impegnarsi per la realizzazione dei propri sogni.

Maddalena Marconi
L’eterno femminino tra la vita e la morte
Anche il dolore per una perdita trova senso dà speranza
Il profondo dolore per la perdita del marito impegna attivamente una donna a mantenersi in vita perché così avrebbe voluto il suo amato. Decide, quindi, di interagire con se stessa per notare le domande che la vita le pone e per rivolgere maggior attenzione alle risposte interiori. Grazie anche alla fede nel grande mistero della vita, si acquieta e non accetta supinamente ma trova un senso nonostante tutto ciò che le accade, vivendo quest’esperienza come un’autentica prestazione esistenziale.

Brunetta Caprasecca
Il senso della pena oltre la condanna
Linee di percorso logoterapeutico in contesto penitenziario
Il lavoro dello psicologo all’interno degli istituti penitenziari, che si svolge in particolare nel servizio «Osservazione e Trattamento», può essere utilmente ed efficacemente svolto alla luce dell’impianto teorico e pratico della logoterapia, che invita a rivolgersi alla persona nel suo aspetto tridimensionale: fisico, psichico e spirituale, nel pieno rispetto della libertà e della responsabilità, nonché dei significati delle scelte esistenziali.