Editoriale
La profonda crisi di ethos politico e di competenza specifica rispetto all’azione che il politico è chiamato a svolgere fa nascere una domanda di formazione politica che, sempre più presente nella vita dei cittadini, va oltre l’esigenza di prendere maggiore coscienza della vita politica e di partecipare al governo della cosa pubblica in modo più diretto. Lo smarrimento in situazioni estreme può, infatti, diventare, secondo Francesco Viola, ordinario di Filosofia del diritto all’Università di Palermo, anche «il disorientamento dell’uomo nei confronti della propria esistenza, in quanto tutto ciò che ruota intorno alla stessa vita politica appartiene all’intera esistenza umana. La crisi della politica, dunque, sarebbe una crisi d’identità personale e comunitaria». Le principali problematiche che investono il mondo attuale, infatti, derivano meno da una mancanza di risorse materiali e più da una preoccupante mancanza di elementi etici capaci di portare avanti una ricerca di senso per la vita individuale e comunitaria.
Nelle scelte politiche dei cittadini e dei leader e nella comunicazione adottata il concetto di uomo assume un ruolo decisivo e vincolante, considerato membro effettivo di una comunità di persone e non sterile componente di una collettività impersonale. Secondo Viktor Frankl «il significato del singolo trova il suo compimento solo nella comunità», così come, se essa non vuol perdere il suo significato, «non deve privare del loro senso i singoli che la costituiscono». Dall’uomo inteso come zoon politikon emerge un’istanza etica a cui è chiamato a rispondere nella massima libertà. Il rapporto tra comunità e singolo diventa, quindi, un continuo stimolo di crescita e di sviluppo reciproco, così da definire la comunità come qualcosa di totalmente differente dalla pura massa che non concepisce la singolarità e non permette all’esistenza umana di trovare il senso in essa. Interessante è il gioco di metafore con cui Frankl paragona il rapporto tra il singolo e la sua comunità a quello tra pietruzza e mosaico e il rapporto tra il singolo e la massa a quello tra un lastrone di pietra e una strada lastricata. La differenza emerge in modo chiaro. Il lastrone può essere sostituto facilmente con un altro uguale, poiché la pavimentazione ha soltanto un valore d’uso, non un valore estetico come il mosaico. La massa «non conosce che l’utilità dell’uomo: non il suo valore, non la sua dignità». Stando nella massa, l’uomo perde ciò che lo contraddistingue, ciò che sta alla base del suo essere uomo: la responsabilità. Solo prendendo consapevolezza dei compiti a cui è chiamato dalla comunità, l’essere umano acquisisce alti livelli di responsabilità. Costruire una nuova società potrebbe significare, quindi, riscoprire il legame inscindibile tra il «Noi» e l’«Io». Senza il «Noi» non esiste alcun «Io» e senza l’«Io» non esiste alcun «Noi», venendo meno nella sfera sociale qualsiasi livello di autoconsapevolezza, autonomia e libertà. Rimanendo su questa linea, secondo Frankl, è giusto considerare due stili differenti di fare politica da parte di diverse classi di politici. Per alcuni il fine giustifica i mezzi, per altri vi sono dei mezzi che potrebbero «profanare i fini». In tal modo la fissazione sul fine «politicizza l’uomo», l’orientamento verso un senso ultimo «umanizza la politica». Di quest’ultimo aspetto ha bisogno oggi la politica, così come ne hanno bisogno i cittadini nelle loro scelte e i media nella comunicazione. La politica deve porsi, quindi, anche il problema del fine che si prefigge, come rileva il sociologo Giorgio Campanini: «sta bene organizzare secondo regole certe, democraticamente elaborate e verificate, il corso complessivo della società; ma in vista di che cosa?». Dall’interno della sfera politica di ognuno scaturisce un’autentica ricerca di senso che poi, di fatto, si definisce come un vero e proprio appello ai valori. La discussione pubblica, quindi, per avere un senso, secondo Mario Toso, esperto di filosofia sociale, «oltre che sui mezzi deve vertere sui beni-fini della politica, sui quali occorre trovare un minimo di convergenza, nonostante l’accentuato pluralismo, oggi presente».
Troppe volte gli uomini validi hanno provato repulsione verso il mondo della politica, trasferendo la propria onestà intellettuale e morale in cerchie ristrette di persone e nella vita privata. L’utilitarismo e l’opportunismo di molti leader di partito, aggiunge Frankl, sono i motivi principali di tale repulsione, come «l’indicibile noia della propaganda, che negli ultimi anni è stata ampiamente screditata».
Nel clima di diffuso vuoto di senso, di memoria e di riferimenti culturali forti, si registra uno sviluppo dell’associazionismo volontario, nuovo modello di partecipazione, comune tra le giovani generazioni e riconosciuto come momento importante della socialità quotidiana del singolo, prova autentica di responsabilità e maturità civica. Molti ostacoli relativi alla partecipazione politica, tuttavia, vanno riferiti prima di tutto alle persone che rappresentano la classe dirigente. Spesso, infatti, sono puri e semplici «cercatori di potere», protesi unicamente alla tutela dei propri interessi personali o di categoria, alla ricerca di realizzare aspirazioni e attese rimaste deluse su altri piani della loro esistenza. Di fronte a una pronunciata crisi dei valori della comunità appare sempre più urgente, dunque, una promozione di nuovi soggetti politici, da non crearsi, come precisa il senatore Alberto Monticone, docente di storia moderna, «in maniera alternativa a quelli esistenti, ma da promuovere affinché spontaneamente sul vecchio ceppo dell’attività politica italiana sorgano nuovi rami forse determinanti». Così facendo si potrà immaginare e realizzare una politica fatta per il benessere, la convivenza e la solidarietà, frutto, come sostiene lo psicologo e gruppoanalista Franco Di Maria, di «una Politica orientata dall’Etica e di un’Etica capace di farsi Politica».
Gianluca Grumo
Alexander Batthyany e Eugenio Fizzotti
Ricerca di Dio e domanda di senso.
Viktor E. Frankl e Pinchas Lapide in dialogo
La recente pubblicazione in traduzione italiana di un interessante dialogo tra lo psichiatra Viktor E. Frankl e il teologo ebreo Pinchas Lapide ripropone il tema avvincente dell’esperienza religiosa nei suoi rapporti con l’interpretazione psicologica che è tanto più autentica quanto più è rispettosa dell’originalità e specificità della fede. La conversazione fa emergere i limiti del riduzionismo psicologistico e razionalistico e i vantaggi di un atteggiamento che accoglie le domande ultime della vita e risponde nella concretezza delle singole situazioni della vita.
Roberta Centi
Piano educativo individualizzato e Progetto di vita.
La logoterapia nella programmazione scolastica
Riportando nel libro Homo Patiens il verso del poeta Jura Soyer «Noi siamo il progetto mal abbozzato dell’uomo e che dovrebbe essere disegnato» Frankl sembra collocarsi in forma decisa sulla scia di quanti, nell’ambito della programmazione scolastica, sottolineano l’esigenza di fare attenzione ai valori e all’individualizzazione di un Piano educativo. Se gli insegnamenti di Frankl sono da ritenersi ancora attuali e validi relativamente a questa tematica, quale contributo utile potrebbero apportare? Obiettivo dello studio è di individuare possibili e documentate risposte.
Alfredo Altomonte
Attacchi di panico per mancanza di senso? Proposta di integrazione tra teoria cognitivo-comportamentale e logoterapia
Dalla letteratura scientifica si ipotizza che il Disturbo da Attacchi di Panico sia causato, oltre che da una mancanza di autoefficacia da parte del soggetto, anche da una sua mancata ricerca di senso. Lo studio esplora il disturbo secondo queste dimensioni e individua in prospettiva di integrazione gli spunti terapeutici relativi, alla luce della teoria cogntivo-comportamentale e della logoterapia.
Chiara Budini
Anziani e pienezza di senso. Analisi comparativa di ricerche sperimentali su tematiche esistenziali
Avvalendosi di una ricca e rigorosa documentazione scientifica lo studio offre una panoramica delle numerose ricerche condotte tra gli anziani per evidenziarne sia le conseguenze del deterioramento fisico e cognitivo e sia le incredibili risorse che consentono di fronteggiare le perdite e di continuare il proprio cammino di crescita con un’attenzione privilegiata alla dimensione spirituale dell’esistenza.
Marco Tineri
Tratti di personalità nei soggetti obesi. Analisi esplorativa con il Millon Clinical Multiaxial Inventory-III
L’obesità è definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come un’epidemia globale. Gli autori del DSM-IV TR non hanno ancora stabilito se essa sia significativamente associata a una sindrome comportamentale o psichica. I risultati di una recente indagine, evidenziando come i tratti di personalità narcisistico e compulsivo caratterizzino il campione preso in esame, possono essere utili al fine di poter individuare, con mezzi sistematici, una possibile natura psicogena dell’obesità, favorendo così un nuovo approccio sul piano sia diagnostico che terapeutico.
Enzo Romeo
Un disabile ci insegna il «mestiere di uomo». Cerebroleso dalla nascita, Alexandre Jollien ha reso la sua diversità un’occasione di riscatto
Chi conosce l’experimentum crucis di Frankl sa che si può attraversare l’inferno di un lager e uscirne mantenendo intatta, anzi rafforzata, la convinzione che il proprio destino riserva sempre un margine di libertà. Nell’uso che se ne fa si gioca la propria dignità e il senso stesso della vita. Una controprova viene da Alexandre Jollien, autore di «Elogio della debolezza» (Bose-Biella, Qiqajon, 2001) e «Il mestiere di uomo» (Bose-Biella, Qiqajon, 2003).
Albino Ronco, Zbigniew Formella e Giampaolo Salvatore
Un dialogo a più voci. Uno psicologo, un pedagogista e uno psichiatra a confronto con la logoterapia
La recente pubblicazione del volume Nuovi orizzonti di ben-essere esistenziale. Il contributo della logoterapia di Viktor E. Frankl (Roma, Las, 2005, pp. 198), a cura di Eugenio Fizzotti, è oggetto di riflessione da parte di uno psicologo, un pedagogista e uno psichiatra, che ne riconoscono il valore scientifico e ne approfondiscono alcuni contenuti dal loro rispettivo punto di vista, convinti che favorisce la crescita personale e incrementa la conoscenza della logoterapia.